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STORIA MILLENARIA TRA MITO, POTERE RELIGIOSO E VITA COMUNITARIA

Le origini di Montelupone si perdono tra mito e archeologia. Secondo la leggenda, il borgo nacque sotto il segno di Ercole Libico o dalla stirpe romana dei Lippia, mentre studi storici riconducono il nome alla potente famiglia longobarda dei Luponi, attestata già nell’VIII secolo. I ritrovamenti di una necropoli picena e i resti di ville romane sparse nel territorio testimoniano una continuità di vita sul colle sin dal VI secolo a.C..
Con la fondazione dell’Abbazia Benedettina di San Firmano nel X secolo, Montelupone divenne un importante centro spirituale ed economico, capace di controllare ampi territori fino alla costa. In età medievale il borgo si fortificò con mura e torri, assumendo la forma di una comunità autonoma che trovava identità e sicurezza nella propria organizzazione civica.
La sua storia successiva fu segnata da fasi alterne: le lotte tra fazioni, le dominazioni ecclesiastiche, ma anche una straordinaria stagione artistica e culturale che portò alla costruzione di chiese, palazzi e teatri, arricchiti dall’opera di artisti e artigiani locali. Questo patrimonio, custodito con orgoglio, rende ancora oggi Montelupone un borgo capace di raccontare con immediatezza la sua storia millenaria.
TRADIZIONI, CULTURA E SAPORI
La vita di Montelupone è scandita da appuntamenti che uniscono spiritualità, cultura e convivialità. In primavera si celebra la festa del Patrono San Firmano, con riti religiosi e momenti comunitari che coinvolgono l’intero borgo. A maggio le vie del paese si animano con la storica Sagra del Carciofo, che valorizza l’ortaggio simbolo del territorio, tenero e senza spine, oggi Presidio Slow Food. L’estate porta con sé ApiMarche, fiera dedicata al miele e all’apicoltura, mentre l’autunno si arricchisce di mercati e rassegne culturali che mantengono viva la socialità del borgo.
La cultura, però, non si limita alle feste: Montelupone ha dato i natali o accolto figure di rilievo come il caricaturista Gabriele Galantara (Ratalanga), i pittori Corrado Pellini e Cesare Peruzzi, e l’umanista Nicola Degli Angeli, a cui è intitolato il teatro storico. Nei musei, nelle pinacoteche e nelle iniziative culturali, il borgo continua a raccontarsi e a rinnovarsi.
I sapori completano questa esperienza: oltre al celebre carciofo e al miele millefiori, la cucina locale offre paste povere, legumi, carni suine e dolci semplici, piatti nati dalla tradizione contadina e resi speciali dall’autenticità degli ingredienti. Tutto accompagnato dai vini delle colline marchigiane – dal Rosso Piceno al Falerio – che regalano al visitatore un percorso del gusto capace di evocare la storia agricola della Valle del Potenza.
